Pillole di SpiritualiTà
Il Rosario è, da sempre, preghiera della famiglia e per la famiglia. (San Giovanni Paolo II)
La devozione dei primi cinque sabati secondo gli scritti di Sr. Lucia
di Sr. Paola Lanzilotti icms
Nel 1917 la Madonna posa i suoi piedi su questa nostra terra, in suolo portoghese, per rivelare un Messaggio universale, rivolto a chiunque, da parte di Dio.
Proprio come a volte accade in una famiglia quando il papà chiede alla mamma di parlare per lui. Dio Onnipotente, che nell’Antico Testamento ha parlato attraverso il roveto ardente, la colonna di fuoco, una voce dal cielo… oggi sceglie di parlare ai suoi figli attraverso Maria Ss.ma. Perché sa che niente e nessuno meglio della Madre sa arrivare ai cuori.
Per quanto alle volte vorremmo mostrare agli altri di non avere nessuna debolezza e apparire dei “duri”, non possiamo negare di aver bisogno di una mamma per vivere ( e non solo per venire al mondo). Tutti desideriamo il suo abbraccio caloroso, la sua tenera presenza, quelle attenzioni che nessuno sa dare meglio di lei; se non ci fosse, ci mancherebbero anche i suoi rimproveri, e anche con i capelli bianchi la mamma resta la mamma, il primo nome che chiamiamo quando abbiamo bisogno di aiuto e che non permettiamo a nessuno di offendere, proprio a nessuno. Ecco… forse per parlare della Devozione dei primi 5 sabati del mese possiamo partire proprio da qui.
Parlando ai tre pastorelli nell’apparizione del 13 Luglio la Madonna fa accenno a questa devozione. Dopo aver mostrato l’inferno, lì “dove cadono le anime dei poveri peccatori”, rivela che “Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato”.
Due domande sorgono spontanee; la prima: per quale ragione? La seconda: in che modo?
Come accade solitamente, i disegni di Dio si svelano nel tempo; non ci è detto tutto subito ma ci viene chiesto di peregrinare nella fede meditando gli eventi nel cuore, sull’esempio di Maria Ss.ma. Quel giorno la Madonna parlò della guerra che imperversava in quegli anni (era la prima guerra mondiale) e parlò anche di un’altra guerra che sarebbe arrivata sotto il pontificato di Pio XI, se gli uomini non avessero smesso di offendere Dio (la seconda guerra mondiale).
Per impedirla aggiunse che sarebbe tornata a chiedere la consacrazione della Russia e la Comunione Riparatrice dei primi sabati; così facendo, sarebbe tornata la pace.
Vergine fedele, la Madonna mantenne la sua promessa e tornò a parlare con Lucia, apostola della devozione al CIM; erano passati 8 anni, siamo al 10 Dicembre 1925 (Francesco e Giacinta erano già volati in cielo).
Su invito del vescovo, Lucia aveva lasciato Fatima ed era entrata nella Congregazione delle Suore Dorotee. In quegli anni si trovava nel postulandato, nella comunità di Pontevedra (Spagna).
Ascoltiamo cosa accadde direttamente da lei: “Mi trovavo in camera mia, quando tutto s’illuminò all’improvviso: era la luce della cara Madre Celeste che arrivava insieme a Gesù Bambino all’interno di una nube luminosa. La Madonna, come per farmi coraggio, mi posò dolcemente la sua mano materna sulla spalla destra, mostrandomi al tempo stesso il suo Cuore Immacolato che teneva nell’altra mano, circondato di spine, e il Bambino Gesù disse: -Abbi pena del cuore della tua Santissima Madre, ricoperto di spine conficcate in continuazione dagli uomini ingrati, senza che nessuno faccia un atto di riparazione per estrarle-”.[i]
Queste spine sono i peccati degli uomini, i nostri, e vengono confitte in continuazione.
La gravità di un’offesa è proporzionata alla dignità della persona che si offende. Alcuni peccati vengono considerati come più gravi perché colpiscono chi ci ama in modo speciale e a cui, pertanto, spetterebbe da parte nostra un onore maggiore. Se offendo qualcuno è già un peccato, ma se sto insultando mia madre, mio padre o i legittimi superiori, persone che Dio ha voluto rappresentassero per me la Sua immagine e autorità, allora, l’offesa è più grave.
Se grande è la dignità di queste persone, quanto maggiore è quella della Madre di Dio!
C’è quindi bisogno dell’aiuto di tutti per riparare, perché - non dimentichiamo - molti “non sanno quello che fanno”.
Ma noi cristiani sappiamo quanto siano pericolosi i peccati degli uomini, dato che possono compromettere la salvezza eterna dell’anima. Consapevolezza è responsabilità.
Le cinque bestemmie che maggiormente offendono il Cuore di Maria e che ci è chiesto di riparare sono le offese alla sua Immacolata Concezione, alla Sua Verginità perpetua, alla sua Maternità divina, quelle rivolte alle sue immagini sacre e quelle di chi infonde nel cuore dei bambini l’odio o il disprezzo nei suoi confronti.
Un figlio non resta indifferente davanti al dolore di sua madre e, difatti, è Gesù Bambino che ci chiede di riparare. Significa dare sollievo, consolare, alleviare.
La Madonna spiega, di seguito, come voglia essere consolata: “Dì a tutti che per cinque mesi, ogni primo sabato, si confessino e si comunichino recitando un rosario e mi tengano compagnia per un quarto d’ora meditando i misteri del rosario allo scopo di alleviare il peso che porto”. [ii]
Non cadiamo nell’inganno di pensare che, per riparare, basti compiere delle pratiche di pietà in momenti stabiliti. Solo l’amore ripara! Se, dunque, il cuore non accompagna le nostre preghiere con il calore dell’affetto, con la partecipazione agli stessi dolori, con il desiderio di difendere la Madre dalle offese che riceve, le nostre parole, i nostri riti, servono a poco.
Piuttosto il senso del “fare qualcosa” è perché ci ricordiamo che l’amore non è solo un sentimento, più o meno sensibile e, pertanto, c’è bisogno di atti concreti per manifestarlo.
Tutto per amore: questo è fondamentale!
Semplicemente, se una madre viene ferita dal comportamento di un figlio, non la consolerà altra cosa che vederlo pentito, chiedergli scusa e abbracciarla con amore.
Ecco allora il valore della Confessione e della Comunione.
E perché il rosario meditato? Guardiamo col cuore e impariamo a leggere tra le righe. La Madonna parla di farle compagnia: che tenerezza si nasconde dietro questa richiesta.
Più significativi di molte parole sono i momenti veri di amicizia, di amore, di relazioni vere e sincere! Non hanno prezzo e riescono a far scomparire tante sofferenze, come il vento che porta via le nuvole.
La Madonna ci chiede, infine, di meditare il rosario, i misteri della vita di Suo Figlio.
Cosa si nasconde dietro questa richiesta?
L’obiettivo di Maria non è propriamente essere consolata (verrebbe da chiedersi: ma come? Che abbiamo detto finora?).
Questa devozione è più per noi che per Lei. Confessarsi è riavere l’anima riconciliata con Dio e in pace; Comunione Eucaristica è la gioia di essere uniti al Padre; farle compagnia richiede fermarsi, e quanto ne abbiamo bisogno, e meditare la vita del Signore, la Sua, per imitarla, e camminare nella santità.
Il premio infatti è la nostra salvezza eterna. “In cambio prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza delle loro anime”.[iii]
Benedetto Amore di Madre che ti dimentichi di te, che soffri per quel figlio che si è allontanato dal Padre, che hai come unico obiettivo la sua felicità e non riposi, non trovi pace, fin quando non lo riavrai tra le tue braccia, salvo!
[i] Un cammino sotto lo sguardo di Maria pag.185
[ii] Ibid.
[iii] Ibid.
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